“L’amore rappresenta un impulso al pari della fame e della sete.”
Oggi affronteremo le molecole coinvolte nell’innamoramento, i meccanismi biologici alla base delle diverse fasi dell’amore e come delle sensazioni apparentemente così personali e uniche siano, in realtà, il risultato di una biochimica universale. Di seguito le fasi di un amore a ciclo completo. Talvolta qualcosa va storto e il percorso si interrompe, ma altre volte, seppur raramente, il percorso prosegue, raggiungendo la fase del vero amore. Su come evitare l’arresto di un percorso d’amore la scienza non da risposte, ma su come ci si sente nel percorrerlo e le ragioni per le quali si provano delle forti emozioni, la scienza ci ha dato risposta.
Phase 1: Attraction testosterone, estrogeni, adrenalina, dopamina e bassa serotonina;
Phase 2: Romantic love feniletilamina (PEA), dopamina, norepinefrina e bassa serotonina;
Phase 3: Attachment endorfine, ossitocina e vasopressina;
Phase 4: True love ossitocina e vasopressina.
Phase 1: Attrazione//Attraction
La libidine spinge ciascun individuo alla ricerca di un rapporto sessuale. In questa fase a farla da padrone sono il testosterone negli uomini e gli estrogeni nelle donne. Il ruolo dell’attrazione romantica è, invece, quello di direzionare e focalizzare questa attenzione indifferenziata verso un individuo particolare. Responsabili di questa fase sono 4 potenti sostanze chimiche: adrenalina, serotonina, dopamina e norepinefrina. Gli alti livelli di questi due neurotrasmettitori causano sensazioni di euforia, perdita dell’appetito, insonnia e attenzione focalizzata. La stessa cosa accade nel mondo degli animali durante la scelta del partner.
Gli impulsi sono svegli, le pupille si dilatano, la salivazione aumenta, gli organi riproduttori si predispongono ad un rapporto sessuale. Un desiderio incontrollabile per gli animali, meno per gli uomini, ma entrambi verso un unico obiettivo, il sesso. Negli uomini, questa fase è fatta di sesso passionale e pieno di desiderio, ma privo di euforia e attaccamento, sentimenti che, invece, si sviluppano nelle fasi successive dell’amore. L'attrazione è istintiva, involontaria, al di là del nostro controllo, poiché avviene in parti primitive del cervello. Si attivano i sensi - vista, udito, olfatto e gusto - di solito in questo ordine.
Phase 2: Amore Romantico//Romantic love
L'amore romantico e l'innamoramento sono fenomeni correlati agli effetti della feniletilamina (PEA) e alla produzione elevata di dopamina e norepinefrina, associati a una bassa attività di serotonina nel cervello. Grazie alla dopamina, il giudizio sociale e le emozioni negative sembrano siano inibite tanto che in questo periodo si tende da idealizzare la persona oggetto del nostro amore, inconsapevoli dei suoi difetti. In breve, il partner sembra essere perfetto. L'amore in questa fase può indurre la gente a perdere il contatto con realtà. Pensiero invadente, energia intensa, esaltazione della persona amata e sbalzi d'umore dipenderebbe dai bassi livelli di serotonina nel sangue. Gli stessi livelli di serotonina sono presenti nelle persone ossessivo-compulsive. La dopamina è la maggiore responsabile del sentimento amoroso. Essa è cruciale nel sistema di ricompensa e motivazione del cervello. La feniletilamina, una molecola in grado di dare effetti simili a quelli delle anfetamenine, induce il rilascio di dopamina, il che ci spiega come mai non possiamo fare a meno di pensare alla persona che amiamo.
E' quindi merito (o colpa) di questo neurotrasmettitore se i due innamorati vogliono stare sempre insieme. La fase dell'innamoramento, però, spiegano gli esperti, non dura per sempre. Quando l'amore romantico non funziona, la dopamina può indurre qualcuno a odiare il/la loro ex amante intensamente.
La fase dell’infatuazione dura un minimo di sei mesi e tende a svanire dopo tre anni di relazione. A meno che non la si viva nella fase dell’adolescenza. Uno dei motivi che rende l’adolescenza un percorso accidentato è che gli adolescenti sperimentano la fase dell’attrazione in maniera più forte rispetto agli adulti e non riescono a passare alla fase successiva, ossia a quella dell’attaccamento.
Phase 3: Attaccamento//Attachment
L’attaccamento uomo-donna si è evoluto per garantire protezione, sicurezza e cure adeguate alla prole. In questa fase ci vengono in aiuto le endorfine e ormoni come l’ossitocina e la vasopressina.
Il rilascio delle endorfine è stimolato da rapporti stabili nel tempo. Le endorfine creano la sensazione della dipendenza, in maniera tale che se il nostro partner è lontano desideriamo che torni.
Phase 4: Vero Amore//True love
"Nel rapporto affettivo a lungo termine - dice Armando Zingales, presidente del Consiglio nazionale dei chimici - è ormai assodato l'importante ruolo svolto dalla chimica. Per esempio, nelle donne è l'ossitocina a favorire l'attaccamento al proprio partner, o se si vuole la fedeltà, mentre nell'uomo è la vasopressina a svolgere un ruolo di sereno appagamento. Possiamo quindi dire che gli uomini con livelli bassi di vasopressina sono più predisposti al tradimento. Allora, se le coccole e le carezze possono indurre nelle donne un aumento del livello di ossitocina, forse gli uomini farebbero bene a ricordarsene. Le donne dovrebbero invece imparare a tenere sotto controllo il livello di vasopressina dei loro partner, che sembra inibisca il tradimento.
Sfortunatamente, le scienze naturali non sono in grado di rendere conto di tutte le manifestazioni dell’amore. La definizione in termini biologici ed evoluzionistici della sessualità, sembra essere in grado di spiegare forse interamente la sessualità degli altri animali, ma lascia nel mistero numerosi fatti umani. La scienza spiega senz’altro il meccanismo dell’amore ma non perché ci innamoriamo di una persona piuttosto che di un’altra.
Non è ancora chiaro se le molecole siano protagoniste dei sentimenti o solo l’effetto dei moti dell'anima. Prendere atto del coinvolgimento della chimica in aspetti così intimi e personali non deve stupirci né disorientarci. “La natura non ha paura della chimica, ma la usa sapientemente. Noi dobbiamo imparare a fare altrettanto, perché non c'è vita senza chimica e la qualità della vita dipende dalla chimica stessa"(cit.).
Non è ancora chiaro se le molecole siano protagoniste dei sentimenti o solo l’effetto dei moti dell'anima. Prendere atto del coinvolgimento della chimica in aspetti così intimi e personali non deve stupirci né disorientarci. “La natura non ha paura della chimica, ma la usa sapientemente. Noi dobbiamo imparare a fare altrettanto, perché non c'è vita senza chimica e la qualità della vita dipende dalla chimica stessa"(cit.).